Il Vetro Stratificato – (in inglese “laminated glass” talvolta tradotto come “vetro laminato” che però genera confusione con il processo produttivo di “laminazione“) è stato inventato nel 1909 dal chimico francese Edouard Benedictus. Il vetro stratificato è realizzato unendo due o più strati di vetro ordinario alternato a un foglio plastico di colore simil-latteo. Il PVB è unito a sandwich con il vetro che è poi scaldato a 70 °C e pressato con rulli per espellere l’aria ed unire i materiali, l’operazione viene conclusa inserendo il sandwich così composto in un’autoclave a temperatura e pressione costante, dove si completa il processo di espulsione dell’aria, rendendo così il vetro laminato nuovamente trasparente. Il vetro stratificato è un vetro di sicurezza che non si divide in molteplici pezzi quando fratturato. Alla rottura, lo strato intermedio, tipicamente di polivinilbutirrale (PVB), interviene mantenendo insieme gli strati di vetro che lo circondano. In questo modo, anche se il vetro si rompe, non abbandona la sua sede rischiando di mettere in pericolo oggetti o persone vicine. Ogni lastra stratificata può essere composta da diversi tipi di vetri quali temprati, induriti, smaltati o serigrafati, ed in relazione alla quantità ed alle tipologie di intercalare utilizzato può assumere caratteristiche di sicurezza di diverso tipo. Le principali classi si possono suddividere in:
Sicurezza semplice – Anti Infortunio e resistenza all’impatto da corpo molle;
Anti effrazione – Antivandalismo – Alte prestazioni sulla resistenza all’attacco manuale;
Anti Proiettile – Alte prestazioni sulla resistenza ai proiettili di arma da fuoco;
Stratificati con SG (SentryGlas) – Elevata resistenza meccanica e strutturale.